Educazione Libertaria
La pedagogia libertaria riconosce i bambini e le bambine come individui con il diritto di autodeterminarsi, dà valore alle loro esigenze e ai loro desideri e si adopera per creare le condizioni affinché questi possano esprimersi in uno spazio liberato da relazioni di dominio dell'adulto.
Una delle convinzioni più diffuse è quella secondo cui l'infanzia e l'adolescenza siano caratterizzati da una imperfezione naturale e che come tali siano soltanto dei momenti di passaggio da superare per arrivare alla vita vera, quella adulta. Questo porta alla svalorizzazione di contenuti, esperienze, fantasie e curiosità che non siano utili e preparatorie alla vera e matura conoscenza. Un approccio di questo tipo di conseguenza arriva a giustificare l'intervento educativo autoritario dell'adulto e il suo agire in nome di una presunta superiorità.
La pedagogia libertaria invece intende restituire valore e dignità all'esperienza e al sentire del bambino/a e del ragazzo/a. La scuola non è più intesa come una preparazione alla vita, ma è la vita stessa. L'educatore valorizza il presente e il vissuto dei ragazzi, in modo tale che i bambini possano esprimersi per come sono e per quello che sentono senza tendere a nessun fine, a nessuna completezza, a nessuna perfezione.
Alla base di tutte le esperienze libertarie e democratiche c'è l'idea che l'educazione debba aiutare l'individuo a divenire ciò che aspira a diventare, a scoprire il suo vero interesse e realizzarlo seguendo un proprio progetto di vita. Aspetto essenziale e fondante di tale pratica è l’educazione alla relazione, ovvero alla presa di coscienza, sviluppo e piena consapevolezza di capacità e sensibilità nella relazione e interazione con l’altro e con il mondo, ovvero nello sviluppo di quell’intelligenza intrapersonale e interpersonale (emotiva e sociale) che permette di agire con coscienza e responsabilità verso sé stessi e il mondo che ci circonda.